martedì 29 aprile 2008

LA VISITA DI CARME CHACON IN AFGHANISTAN

Recentemente la neo ministra della difesa, Carmen Chacon, al settimo mese di gravidanza, si è recata in visita alle truppe spagnole di Herat in Afghanistan. Non dovrebbe risultare così strana la notizia, che il leader spagnolo abbia affidato ad una donna un incarico di così grande responsabilità, ma non si può fare a meno di entusiasmarsi data la carenza di esempi simili. Una donna, gravida di sette mesi, ministro alla difesa che passa in rassegna le truppe spagnole, questo è un messaggio positivo e di modernità per il quale Zapatero fa bene a ritenersi orgoglioso, avendo, così, contribuito al processo di libertà e di emancipazione che le donne si stanno conquistando con tanta fatica. In Italia l'evento ha suscitato attenzione, ma più come un semplice fatto di folclore piuttosto che come opportunità per discutere sulla novità culturale che esso comporta. Come se avere una donna ministro della difesa e incinta sia, dalle nostre parti, un evento scontato. Il viaggio in Afghanistan della Chacon, in realtà, delle reazioni le ha provocate. In proposito c’è chi ha scritto che la visita è stata una “provocazione inutile”. Non sono mancate critiche anche delle solite donne cultrici della differenza. Si accusa la giovane ministra di voler essere (sic!) uguale agli uomini! La Chacon, in realtà, non ha la pretesa di essere uguale agli uomini. Quando l'abbiamo vista passare in rassegna l'esercito schierato, ci siamo rese conto che in realtà esibiva tutta la sua unica e vera diversità, il suo pancione,lo ha offerto con naturalezza, sbattendolo in faccia ai falsi/e guru della modernità, che una donna possa essere incinta e al tempo stesso autorevole ministro della difesa. Finalmente dalla Spagna arriva un solo ed inequivocabile messaggio: le donne hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini, anche se sono in stato interessante: gli uomini devono convincersi che le donne sono uguali a loro. Per la verità in Italia se ne dovrebbero convincere anche le donne! La gravidanza non è una malattia e la maternità è un valore sociale, non può essere quindi il limite alla libertà di scelta delle donne o elemento della loro discriminazione nel mondo del lavoro e nella società. La tutela della maternità deve essere garantita con leggi specifiche che dovrebbero dare libertà alle donne di scegliere come utilizzarle. Il percorso iniziato in Spagna, dove i valori della democrazia e del socialismo non sono morti, dovrebbe essere quello di chi in Italia non si arrende all’ideologia che ripropone una società dove le donne devono avere meno diritti in quanto diverse dagli uomini. E’ urgente scrollarsi di dosso la tendenza, che prevale ormai da troppi anni, di nascondersi dietro quell’idea fantasiosa della “naturale bontà” della donna, che per natura dovrebbe essere disposta alla cura e all'amore per il prossimo, alla maternità e alla famiglia: fragile e bisognosa di essere tutelata in ogni momento della propria vita. Purtroppo in Italia le donne sono ancora costrette a scegliere tra mettere al mondo dei figli o lavorare e fare, eventualmente, anche carriera; la Chacon, ci ha dimostrato che si possono fare benissimo entrambe le cose! Questo non significa che tutte siano obbligate a fare politica o ad intraprendere chissà quale prestigiosa carriera, significa, semplicemente, creare le condizioni perché ognuna possa decidere come vivere al meglio la propria vita .
Alessandra Angiolini

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