Mentre una famiglia vive uno strazio senza fine per dare voce alla volontà della figlia che non può lottare e difendersi da sola il Governo del Paese cerca in ogni modo di impedire ad Eluana di esercitare il sacrosanto e fondamentale diritto dell’individuo all’autonomia e all’autodeterminazione. Il diritto costituzionale di rifiutare le cure: diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone erga omnes.
Purtroppo la questione è politica: è evidente che c'è un problema di democrazia e stato di diritto, anzi ci si deve chiedere se siamo in uno Stato di diritto, se viviamo in uno Stato Laico…
Può essere considerato tale un Paese in cui il decreto della Corte di appello di Milano, confermato dalla Cassazione non trova esecuzione e dove il Governo insorge con ogni mezzo contro un provvedimento giudiziario espresso dalla Suprema Corte?
Un Paese in cui si assiste inermi di fronte alle ingerenze del Ministro della Sanità Sacconi che minaccia ispezioni ingiustificate e, con l'atto d'indirizzo del 16 dicembre 2008, intima alle strutture sanitarie pubbliche di non dare esecuzione alla sentenza?
E che dire della lotta contro il tempo posta in essere dal Governo per interrompere il protocollo di interruzione dell’alimentazione ad Eluana?
Unica forza democratica e speranza di giustizia per l’Italia tutta è il Presidente della Repubblica: Napolitano non firma il decreto emesso dal governo relativamente al caso di Eluana Englaro. Il Capo dello Stato, recita una nota del Colle, 'ha preso atto con rammarico della deliberazione da parte del Consiglio dei Ministri. Avendo verificato che il testo approvato non supera le obiezioni di incostituzionalita' da lui tempestivamente rappresentate e motivate, il Presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del decreto'
A questo punto non possiamo che ringraziare il nostro Presidente, unica voce che ci ricorda di vivere in uno Stato di diritto e sperare che Eluana possa vedere realizzata la sua volontà. Poi non ci resta che sperare di non trovarci mai nella condizione di voler esercitare il diritto di rifiutare una cura o un trattamento medico, perché purtroppo l’esercizio di questo sacrosanto diritto, costituzionalmente riconosciuto e garantito a noi sarà negato da una legge iniqua emanata da un Governo che si arroga il potere di stabilire se una cura o un trattamento medico possono o debbono essere imposti senza considerare la volontà del paziente.
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